Voglio raccontarti un episodio che mi è appena capitato, che mi ha consentito di riflettere su una cosa importante anche perché, forse, anche tu ti trovi nelle mie condizioni.
Ieri, dopo due giorni di fuoco in cui ho mangiato anche i piedi del tavolo e in attesa dei tradizionali tortellini in brodo, ho deciso di fare una bella passeggiata in aperta campagna.
Dopo aver camminato a passo svelto per quasi 3 Km, mi sono imbattuto in un panorama meraviglioso e ho deciso di immortalarlo, cosi… Era davvero bellissimo.
Sentivo una sensazione di pace, di silenzio, di tranquillità come non mi capitava da moltissimo tempo e mi sono detto: “Chissà perché non mi viene in mente di farlo ogni giorno!”
Beh, bisogna:
- lavorare
- scappare
- trovare strategie
- badare alla casa
- coltivare le passioni
- pagare le tasse
- fare lo straordinario
- essere straordinari
- andare un po’ in giro con gli amici che altrimenti si offendono
- portare il cane dal veterinario
- il gatto dallo psicologo
- il cavallo da Pippi Calzelunghe
- controllare le notifiche
- leggere un libro a settimana
- verificare le proprie finanze
- impicciarsi delle finanze altrui
- insomma, nu ribeddhu! (Dicesi ribeddhu una enorme confusione in grado di provocare stati d’ansia e preoccupazioni infondate e generiche, nu burdellu, insomma, ndr).
Si, ma tutto questo stress, tutto questo scappare, tutto questo inseguire e rincorrere, a che pro?
A cosa serve?
Spesso e volentieri non lo sappiamo nemmeno noi e restiamo nella superficialità della questione non avendo tempo né voglia.
Anche tu ti sei posto questa domanda? Non siamo gli unici, te lo assicuro: la gente scappa senza avere alcuna direzione da seguire e talvolta, quando si pone le domande giuste, è già troppo tardi.
Magari, anche senza accorgertene, sei già affetto dalla sindrome del multitasking, uno stato mentale in cui ti metti a fare duecento cose insieme, senza far bene nulla ma soprattutto senza trovare soddisfazione nelle cose che fai.
Non sto giudicando, ne sono affetto anche io, da moltissimo tempo.
Mi sono domandato, allora, da dove devo cominciare.
Qual è la prima cosa che devo fare per stare meglio, per non avere ansie, spesso immotivate, e la risposta che mi sono dato è stata molto semplice: dovevo ricominciare a respirare.
“Come“, mi dirai, “respirare è un atto assolutamente naturale, lo facciamo più volte ogni giorno, non puoi ricominciare a farlo, non hai mai smesso! “
Già, ma fermati solo per un istante a pensare a come stai respirando.
Molti di noi, le donne soprattutto, respirano utilizzando solo la parte alta dei polmoni, innalzando il petto e causando una forte tensione a livello della laringe.
I muscoli del collo si contraggono ed è una sensazione che ci invade e si propaga per tutto il corpo.
Mi sono fermato a respirare.
Già, respirare, utilizzando una tecnica molto semplice, utilizzata a teatro da sempre: mi sono steso supino, ho messo una mano sulla pancia e una sul petto, ho inspirato attraverso il naso cercando di convogliare tutta l’aria verso la parte bassa dei polmoni, gonfiando cioè la mano sulla pancia.
La sensazione di benessere che si prova è stupefacente per quanto sia immediata!
Ma non è tutto qui: respirando meglio sto meglio, la mia postura migliora, il mio stato d’animo, il mio umore ne traggono giovamento, il mio sonno diventa più regolare…
Si, ma quando posso farlo? Ci vorrebbe una giornata di 100 ore.
Diciamo che ci vogliono davvero 10 minuti per fare questo esercizio, 10 minuti per stare bene tutto il giorno. Ma lo so che non è facile nemmeno questo, non è facile organizzarsi e sdraiarsi 10 minuti per non pensare.
Ecco perché il TeatroLab ha come obiettivo quello di ritagliarsi 2 ore fuori dal mondo.
Sono gli unici momenti in cui ognuno di noi può riavere i suoi momenti fondamentali per essere se stesso, per riacquisire un equilibrio nel mondo, stando al di fuori di esso.
Non ci sono pensieri, non ci sono pre-occupazioni (anche se qualche allievo mostra ancora un po’ d’ansia quando parla con me), soprattutto non ci sono giudizi e pre-giudizi, nessuno all’interno dello spazio laboratoriale si può permettere di giudicare il lavoro degli altri ma c’è solo un confronto di crescita.
D’altra parte come puoi pre-occuparti di qualcosa? Puoi solo occupartene, nel momento in cui quella cosa specifica si verifica, ma non puoi occupartene prima (pre-occuparsi), perché è proprio questo stato che genera ansie e angosce.
Vuoi sapere qual è l’unica cosa che serve davvero affinché tu possa frequentare il TeatroLab?
Vestiti comodo…
una tuta larga e comoda è il primo miglior passo per affrontare questo percorso che di teatro ha il nome, ma attraverso il quale si arriva a strade mai esplorate prima
Tu puoi aspettare cosi tanto per ricominciare a respirare?
Puoi aspettare così tanto per vivere le tue 2 ore fuori dal mondo?
Ci vediamo a settembre: chiama Carmen allo 0961 741241 e prenota le 2 ore fuori dal mondo!