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I 7 pregiudizi che (tutti) abbiamo verso il teatro (Terza puntata)

Tutti noi, nessuno escluso, abbiamo diversi pregiudizi (e poi giudizi) sul teatro, sull’andare a teatro da spettatori e sul fare teatro da attori.

Per vivere bene, essere felici e sereni basterebbero piccoli accorgimenti che, incredibile ma vero, pare possano essere utilizzati da chi fa teatro.

 

 

 

Moltissime persone, quando parlano di teatro, tirano fuori i motivi che li spingono a NON esercitare la pratica teatrale o, addirittura, a non andare a teatro. Secondo queste persone il teatro fa schifo e continuano a ripetere 7 frasi tipiche

  1. È noioso
  2. Non sono portato
  3. Non è una cosa che mi interessa
  4. Non posso applicarlo nella vita di tutti i giorni
  5. Non mi è utile per la mia attività lavorativa
  6. Mi vergogno/Non ho abbastanza autostima
  7. Non sono abbastanza colto (intelligente)

 

E adesso affrontiamo uno per uno questi punti cercando di superare questi pregiudizi.

 

Oggi parliamo del terzo punto: hqdefault
non è una cosa che mi interessa

Non è una cosa che mi interessa

Certo, non l’hai mai fatta. Neanche a me interessa studiare la lingua russa, non ci vedo alcuna utilità non dovendo andare in Russia e non frequentando nessuno di quella parte del mondo.

Per cultura personale? Può anche darsi, ma come ti ho già detto al momento non mi interessa.

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Allora perché mi ostino a dirti che questa cosa ti interessa?

Perché riguarda la tua vita, ma ancora non lo sai. Ti interessa la tua vita? Ti interessa vivere meglio? Ti interessa essere un po’ più sicuro di te, di come ti muovi, di come parli, di come gesticoli con le mani, delle tue espressioni facciali e delle tue emozioni?

Io credo di si, e se pensi di no è solo perché ancora non sai di cosa parlo.

 

Ti è mai capitato, a scuola, di essere davanti al professore e di non avere assolutamente idea di quello che devi dire? Oppure a lavoro, se hai a che fare con la gente (tutti ci relazioniamo con altre persone), sentirti in imbarazzo oppure non a tuo agio [quella strana sensazione da mani sudate]. Ebbene si, succede a tutti, anche a chi fa teatro, se è questo che ti stai domandando. Ma attraverso le tecniche teatrali, l’improvvisazione, la psicotecnica, la concentrazione e attraverso lo sviluppo naturale di tutte queste conoscenze, noi riusciamo a gestire molto meglio queste situazioni e ad essere completamente a nostro agio, anche in occasioni particolari come queste appena descritte. Può interessarti questa serie di cose? Io credo di si, perciò non ti parlo di commedie o di spettacoli, ma di percorso di crescita personale in un mondo di divertimento e di spensieratezza.

Già, spensieratezza, ovvero NON pensare.

Il pensiero è quanto di più dannoso possa esistere per chi vuole fare teatro.

Infatti il pensiero, inteso come pre-occuparsi, cioè occuparsi prima di qualcosa, non fa altro che alterare le reazioni spontanee che avremmo normalmente, quelle più istintive, e spesso non fa altro che farci fingere, dissimulare, falsificare le nostre emozioni che invece, nel teatro, noi vogliamo mantenere spontanee e vere!

 

So che è assurdo dire che nel teatro, luogo della assoluta finzione, bisogna essere veri, ma in fondo è proprio così. Anche Eduardo, in fondo, diceva che l’assoluta verità è l’assoluta finzione.

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