Tutti noi, nessuno escluso, abbiamo diversi pregiudizi (e poi giudizi) sul teatro, sull’andare a teatro da spettatori e sul fare teatro da attori.
Per vivere bene, essere felici e sereni basterebbero piccoli accorgimenti che, incredibile ma vero, pare possano essere utilizzati da chi fa teatro.
Moltissime persone, quando parlano di teatro, tirano fuori i motivi che li spingono a NON esercitare la pratica teatrale o, addirittura, a non andare a teatro. Secondo queste persone il teatro fa schifo e continuano a ripetere 7 frasi tipiche
- È noioso
- Non sono portato
- Non è una cosa che mi interessa
- Non posso applicarlo nella vita di tutti i giorni
- Non mi è utile per la mia attività lavorativa
- Mi vergogno/Non ho abbastanza autostima
- Non sono abbastanza colto (intelligente)
E adesso affrontiamo uno per uno questi punti cercando di superare questi pregiudizi.
Oggi parliamo del quarto e del quinto punto:
Non posso applicarlo nella vita di tutti i giorni
La pratica teatrale, in particolare gli esercizi che si svolgono durante il laboratorio teatrale, sono utilissimi nella vita di tutti i giorni, senza dover per forza desiderare di fare l’attore.
Anzi, paradossalmente, moltissimi esercizi servono maggiormente a chi non vuole fare l’attore professionista.
Tutti gli esercizi legati alla respirazione, ad esempio, sono straordinariamente utili nella vita: quando facevo il tirocinio per la mia laurea in logopedia, ritrovavo moltissimi esercizi che da bambino avevo fatto con il teatro, l’impostazione della respirazione diaframmatica e tutte quelle pratiche che servono a prevenire o curare le disfonie, le alterazioni qualitative o quantitative della voce o addirittura a sollevare pesi!
Non solo, tutto quello che riguarda la presenza scenica, la concentrazione e l’attenzione, sono competenze spendibili nella vita sociale, nel raggiungimento degli obiettivi e quindi anche nell’attività professionale.
Quindi tu vai per fare un corso di teatro e ti ritrovi con delle competenze che prima non avevi e che, letteralmente, ti cambiano la vita! In particolare, tutta la parte che riguarda la fiducia; a teatro bisogna fidarsi l’uno dell’altro, è l’unico posto in cui questo è possibile perché tutti quanti insieme collaborano per raggiungere un unico obiettivo. E questo fa si che il tuo atteggiamento nei confronti della gente possa cambiare e anche la gente stessa si accorgerà di questo tuo positivo cambiamento.
Non mi è utile per la mia attività lavorativa
Tutti i lavori, oggi, implicano o richiedono una certa dose di concentrazione. Concentrazione? E che cos’è?
E’ quella straordinaria capacità dell’uomo di focalizzare la propria attenzione su un aspetto della propria attività o della propria vita. E, focalizzando attenzione e concentrazione, i tempi si riducono enormemente. Un lavoro o qualsiasi altra attività che faresti in 1 ora, guardando il cellulare, navigando in internet, controllando le notifiche dei social, sfruttando la tua concentrazione potresti farla in 15 minuti. E non è un modo di dire: ho voluto confrontare questa mia teoria proprio scrivendo questo libro e ho potuto verificare che è assolutamente veritiera.
E la presenza scenica, il posizionamento nello spazio, la prossemica, la relazione spaziale tra due corpi, aiutano tantissimo la relazione, la comunicazione e quindi anche il lavoro.
C’è una frase che mi ha colpito particolarmente durante l’università: una ragazza, ascoltandomi agli esami e in momenti meno formali, disse che io avrei potuto dire qualsiasi cosa e sarebbe sempre sembrata una cosa importante. Questo non vuol dire prendere in giro la gente, ma significa avere un tono sicuro, tranquillo, affidabile, anche attraverso il linguaggio del corpo.