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Io il 2019 lo voglio ricordare così…

[Seconda parte…Ma anche ultimo ricordo del 2019!]

Quando parliamo di Gigi Proietti, molti di noi parlano delle sue stupende interpretazioni televisive, che hanno contrassegnato la sua carriera per 50 anni. Toto, Il cavaliere nero, Nun me rompe er ca, Il vecchietto delle favole…

Quando parliamo di Nicola Piovani, immediatamente ci suonano in testa le note della splendida canzone “La vita è bella”, anche se non proprio l’intera colonna sonora vincitrice dell’Oscar, ma subito ci suona il famoso “tarararirirà”… cantato da Noah e suonato dal suo pianoforte…

 

Per me no, non è mai stato così,  fin dal 1989, l’anno in cui nacque la commedia che ritengo lo spettacolo perfetto, da sempre. 

C’è uno spettacolo… una stupenda opera d’arte che ha contraddistinto moltissimo del mio modo di fare Teatro. Non ti nascondo che due delle nostre commedie più conosciute, Viva Catanzaro e Viva la Calabria, prendono ispirazione da questo spettacolo meraviglioso, pur essendo assolutamente originali. 

 

Lo spettacolo si intitola “I sette re di Roma” e ha una caratteristica principale: è una commedia musicale, con la regia di Garinei e Giovannini, ma è stato scritto da uno dei più grandi autori della “romanità”, l’immenso Gigi Magni, autore per intenderci, anche di RUGANTINO, IN NOME DEL PAPA RE, STATE BUONI SE POTETE….Insomma capolavori che molti di noi conoscono bene.

 

Ma questa è una vera perla, e se non la conosci ti inserisco il link di YouTube dove potrai vedere l’intera commedia. Dura un pò, ma ti assicuro che non te ne pentirai. 

 

Gigi Proietti, in questa commedia, realizza 12 personaggi diversi, uno più bello dell’altro, uno più perfetto dell’altro, canta, balla, recita come solo lui sa fare… è una macchina attoriale ed è una gioia poterlo vedere sul palcoscenico in una veste totalmente diversa e molto più adatta al suo immenso talento da attore…

 

E si confronta con le musiche di uno dei più grandi musicisti italiani: Nicola Piovani, appunto, che in questa commedia realizza alcune tra le musiche più belle per il teatro italiano. 

Quando ho incontrato Proietti, non potevo non chiedergli tutte le curiosità che avevo su quest’opera e lui mi ha risposto con grandissima cortesia e disponibilità, e ricordava con nostalgia quel periodo definendolo … “la preistoria”. 

 

Quando ho incontrato il maestro Piovani, la prima cosa che ho fatto è stata mostrare il libretto dell’opera, autografato dallo stesso Proietti: lui mi ha guardato un pò stranito e dice: “Addirittura!” e io: “No, Maestro. Per me I sette re di Roma è l’opera più bella mai realizzata; c’è la canzone di Numa Pompilio che è un capolavoro assoluto”. 

 

E allora, succede l’incredibile: il maestro Piovani, che era al Comunale per il suo concerto “La musica è pericolosa”, si mette al pianoforte, un pianoforte meraviglioso, gran coda, le cui note risuonavano anche quando nessuno premeva i tasti… e inizia a suonare! Inizia a suonare le note di quella canzone, la canzone che conosco a memoria e che tutti i ragazzi del Teatro Incanto, volenti o nolenti, hanno ascoltato almeno 1000 volte nella vita.

 

E io, emozionato e felice, come un bambino che incontra il suo mito, inizio a cantare: la voce rotta, il fiato corto, ma forse per rappresentare Numa Pompilio, andava bene così. 

Poi dopo, senza essere ripresi, il Maestro mi disse che la sua preferita era “la canzone della Luna di Diana” e iniziamo a cantarla insieme… una meraviglia assoluta! 

 

Non potrò mai dimenticare quella giornata, in cui un sogno è stato realizzato, sul palco che già rappresenta un sogno! 

E’ il sogno del centro storico! E non posso che ringraziare Ama Calabria e Francesco Pollice per aver esaudito, inconsapevolmente, il desiderio di un bambino di 39 anni!

 

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