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Non pensare. Fallo.

Just do it. Un famosissimo slogan di un altrettanto famoso prodotto, che invita semplicemente a compiere l’azione che ti sei prefissato di compiere.

 

Semplicemente, fallo e basta.

 

Per quanto possa sembrare assurdo, questo è uno degli ostacoli più grandi per chi si avvicina al mondo del teatro.

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Ma cominciamo dall’inizio: ti iscrivi in una Scuola di Teatro perché vuoi Fare Teatro, pensando che la prima cosa che si farà è salire sul palcoscenico e recitare, giusto?

Niente di più sbagliato .

 

(N.B. Le opinioni assolutistiche, [giusto/sbagliato, Vangelo/ Samsung] sono mie personalissime esternazioni, dipendono dalla mia esperienza e, pertanto, sono incontrovertibili finché non esco da casa mia; tutti gli altri hanno le loro opinioni ed io sono felicissimo di questo, specialmente per Alcuni Maestri o presunti tali).

 

Ora, molto prima di salire sul palcoscenico, bisogna affrontare diversi step che ti porteranno a superare i limiti e le barriere posti dal tuo più grande nemico: te stesso.

 

Sei tu che sei limitato negli anni, sei tu che hai mangiato troppo, sei tu che ti fai problemi a parlare in pubblico, sei tu che corri senza avere una meta da raggiungere.

 

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Tutto questo si affronta, si supera e si vince attraverso la pratica teatrale, attraverso gli esercizi e i giochi e, soprattutto, attraverso la forza del gruppo che si crea in un laboratorio teatrale (ben coordinato).

 

Vedremo volta per volta, attraverso vari appuntamenti sul nostro sito, da quali passi è composto il nostro percorso; oggi parliamo del non pensare.

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Se riesci a vedere te stesso, in questo momento, dall’esterno, se riesci a immaginarti mentre leggi questo articolo, estraniandoti e guardandoti dall’alto, stai esercitando la tua capacità di pensiero.

È una caratteristica che abbiamo tutti noi umani, ma spesso il pensiero diventa un blocco mentale, un qualcosa che non ci consente più di giocare liberamente.

 

Ecco che, durante gli incontri del TeatroLab (Si, a Catanzaro!), attraverso dei giochi, degli esercizi, l’ironia che contraddistingue sempre il rapporto tra allievo e istruttore, il pensiero diventa un trampolino su cui fare leva per raggiungere la caratteristica più importante dell’Attore: l’emozione.

 

Non te ne puoi rendere conto dall’interno ma, quando sei al centro dell’attenzione, la prima cosa che farai sarà proteggerti, entreranno in gioco diverse leve emotive e comincerai a pensare a cosa fare per essere il meno ridicolo possibile.

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Bene, allora sappilo subito, non c’è soluzione: nel momento in cui giochiamo contro noi stessi noi Attori siamo tutti ridicoli, abbiamo bisogno di esserlo.

Ed è inutile costruirsi alibi, inventare la qualunque, arrampicarsi sugli specchi. L’attore è nudo per antonomasia, ecco perché riesce a vestire i panni di tutti i suoi personaggi.

 

Mi capita spesso di raccontare l’aneddoto di Dario Fo che racconta di un attore che avrebbe dovuto interpretare la parte di un ubriaco e voleva provare a ubriacarsi veramente.

 

“Allora quando ti chiederò di interpretare la parte di un assassino, cosa farai?”

 

Ma più siamo ridicoli più stiamo facendo bene il nostro compito, perché non stiamo pensando, non ci stiamo ponendo limiti, semplicemente stiamo vivendo, qui e ora (hic et nunc).

 

E più vivi, senza pensare a quello che stai facendo, più quelle… 2 ore fuori dal mondo passeranno cariche di energia e di emozioni che nemmeno sapevi di avere.

 

Non pensare a cosa faresti se fossi… (invidioso, geloso, ubriaco, assassino).

 

Fallo, e basta!

 

Alla prossima, parleremo di quanto sia importante respirare!

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