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“La mucca viola” e altri rimedi…

Immagina di viaggiare in auto per le nostre strade, costeggiando le colline accarezzate dal sole.

Sei alla guida, ascoltando una delle tue canzoni preferite che, casualmente, passa in quel momento per radio.

Immaginalo davvero.

Stai bene, non hai grandi pensieri per la testa, solo quello di goderti il viaggio, con il braccio poggiato fuori dal finestrino e la musica che ti entri in testa.

Quando a  un certo punto, con la stessa potenza di una pietra che ti schizza sul parabrezza, vedi una cosa che mai potevi pensare di vedere. Una cosa così straordinaria che fai fatica a credere che possa capitare proprio davanti ai tuoi occhi. Stai vedendo una mucca! 

Ma non una mucca normale, marrone o panna, stai vedendo una mucca viola!

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Non avevi mai visto una cosa del genere: la guardi, la riguardi, fai delle foto, chiami gli amici e la condividi su Facebook, perché una cosa così quando ti ricapita?

Sei stranito, ma il tuo viaggio continua. Pensi ancora a quella mucca viola che ti ha sconvolto la giornata, in modo straordinariamente positivo. Poi ne vedi un’altra, un’altra mucca, un’altra mucca viola.

La sorpresa è ancora forte, ma un po’ meno forte di quella di prima, ormai non è più una cosa del tutto inaspettata. “Probabilmente ci sarà un allevamento di queste mucche viola”, pensi fra te e te.

Particolare, strano… ma non più straordinario.

Le mucche viola diventano decine, proseguendo lungo il viaggio, e pur rimanendo una cosa difficile da vedere, non è più impossibile per la tua esperienza avere a che fare con una di essa.

Per stupirti di nuovo avresti bisogno di un’altra visione, magari di una mucca gialla!

 

Oggi, con il Teatro Incanto, abbiamo incontrato centinaia di mucche viola.

Abbiamo realizzato la prima commedia all’Auditorium Casalinuovo, il 30 marzo 2006 e oggi l’Auditorium è il luogo di spettacolo più utilizzato della città.

Abbiamo realizzato la prima commedia musicale interamente in dialetto catanzarese sulle origini della nostra città, e un’altra commedia coinvolgendo 5 registi e 14 attori provenienti da diverse compagnie della Calabria e non solo!

Abbiamo costruito due teatri, uno storico a Parco dei Principi e un laboratorio teatrale strettamente focalizzato sulla scuola di teatro, dove si possano imparare le basi del teatro e dello stare insieme.

Poi siamo tornati all’Auditorium, là dove eravamo partiti, per realizzare tre stagioni teatrali consecutive, una più bella e più seguita dell’altra. Non è facile che un pubblico numeroso segua gli appuntamenti di una intera rassegna teatrale, ma grazie all’amore dei nostri spettatori, che rinunciano anche alle vacanze per seguire le nostre commedie, ce l’abbiamo fatta.

Abbiamo messo in scena Nino Gemelli, Eduardo, Pirandello, Michael Frayn, Garinei e Giovannini e un tale chiamato Passafaro, un novellino dilettante rispetto ai nomi appena enunciati, tutto sempre con le sole capacità del nostro lavoro e dell’esperienza accumulata volta per volta negli anni.

Ma sono tutte mucche viola, bellissime, particolari ma non più straordinarie… e adesso?

Adesso c’è bisogno di una nuova visione del teatro, specialmente nel teatro dialettale di cui siamo “portatori  sani” e al quale ci sentiamo legati, per il ritmo serrato dei dialoghi, per la naturalezza delle espressioni, per il profumo che emanano le parole,  non come stereotipo di tradizione o folklore.

Non ci è mai piaciuto rappresentare “‘a cummara e u cumpara ” (De gustibus!) e questo ha fatto si che un certo tipo di pubblico non ci riconoscesse come “compagnia dialettale” e un altro tipo non ci calcolasse come “compagnia di prosa”.

E noi continuiamo così, accarezzando il dialetto con i suoi colori vivaci e abbracciando tematiche universali come la solitudine mediatica (The best family – ‘A famigghja d’e besti) o il piacere dell’onestà (Tavano, Rag. Antonio, per la quale, secondo alcuni, ci sarebbero i presupposti per un sequel cinematografico!)

Dialetto o Italiano, mimo o parola, siamo convinti che si possa fare del buon teatro e interessare una certa parte di pubblico anche con la sola forza delle intenzioni, lavorando per il piacere di farlo; come viaggiare, godendosi il viaggio!

L’unica domanda che ci rimane è…

Di che colore  sarà la prossima mucca…? arancione?

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