Una formica è solo una formica… uno zero, una nullità.
I granelli di sabbia per lei sono montagne, ma se può contare su tutte le compagne quella formica smuove le montagne.
Lo spettacolo che è stato rappresentato domenica sera è stata una vera montagna di emozioni, un susseguirsi di colpi di scena che hanno trovato il culmine nel pienone che il pubblico ci ha regalato, nonostante fosse una commedia già vista da tanti.
La cosa più bella? Vedere e sentire i bambini che ballavano e cantavano, bambini che hanno ricevuto il biglietto in regalo dai loro genitori e che hanno rallegrato tutta la serata. Perché i bambini devono andare a teatro, almeno secondo me.
Abbiamo scalato una montagna e ci accingiamo a scalarne una ancora più alta e impervia.
Perché di una montagna si tratta, quando si parla di aprire una nuova struttura che possa accogliere pubblico.
Se poi hai deciso di fare tutto per bene, la montagna diventa insormontabile, ma qualcuno direbbe che più semplicemente è un obiettivo sfidante.
Bisogna avere chiara la meta, immaginare cosa succederà una volta raggiunto l’obiettivo, descrivere nella tua mente tutti i passi necessari per realizzarlo e poi… mettercela tutta.
Questo io l’ho imparato con il Teatro Incanto, la compagnia teatrale che ho fondato e della quale sono, con mio enorme orgoglio, il motore.
Qual è il rischio? Che un motore giri a vuoto.
Immagina un bellissimo motore, potente, nuovo di zecca, piantato su due cavalletti nell’officina del meccanico. Sai cosa riesce a fare girando al massimo della sua potenza? Solo rumore.
Qualche tempo fa, un amico che si occupa di teatro, mi diceva con franchezza che il mio gruppo era “una Ferrari col motore della 500”. Una frase che mi colpì molto, anche perché era vera. Gli sforzi che facevamo erano tantissimi e spesso non eravamo soddisfatti di quanto avevamo fatto probabilmente perché non era affatto chiara la meta.
E allora abbiamo fatto si che quel motore non girasse a vuoto.
Abbiamo capito che un motore ha bisogno di un acceleratore (Francesca) e di un freno motore (Stefano), di un volante (Michele) e di un parabrezza (Rossella). La carrozzeria resistente la fanno Valentina e Veronica e ovviamente le luci e il clacson sono a cura di Sergio e Alessandro. Marzia ha scelto i colori della macchina e Rosario installa l’autoradio, mentre Loredana immortala il tutto con l’autovelox.
Elisa porta con vigore la macchina al tagliando e Roberto, l’uomo dello “sdranghete”, sistema “i paletti” per il parcheggio riservato.
Nello, ogni settimana, controlla che la macchina non abbia subito danni.
Alessia, Ines e Antonio salgono a bordo per i lunghi viaggi, Francesco Battaglia cura le letture per il viaggio. Carmen, da qualche tempo, controlla che tutti abbiano i documenti!
E poi abbiamo tanti “autostoppisti” che lungo il viaggio ci fanno compagnia e che ci regalano sempre una grande emozione: Michelino (che vogliamo a bordo più spesso), Ignazio che è tornato e non si ferma più, Carlos, Mohammed e Ahmed, il grande Peter, il piccolo Mario (detto Nino per la straordinaria somiglianza con Nino Gemelli – tenetelo d’occhio, il bambino farà parlare di sé) I serichorum, Antonio, Mariella e Rossella, Ortenzia, e le gomme le mette sempre Pedro!
Insomma, siamo pronti per metterci in viaggio!
Dentro di noi, in fondo, abbiamo sempre voluto creare qualcosa di stabile, qualcosa che fosse utile non solo per noi ma anche per la città e per le persone che della città fanno parte. Oggi forse ci stiamo riuscendo.
Siamo solo all’inizio e dobbiamo superare le tante incertezze burocratiche che, si sa, fanno parte del gioco ma siamo fiduciosi e crediamo che sia possibile aprire il nostro nuovo teatro, il nuovo teatro della città che con immensa gioia vogliamo aprire a tutte le compagnie, alle scuole di danza, ai musicisti. Vogliamo che tutte le formiche possano, insieme, smuovere la montagna della noia, del “A Catanzaro non c’è nulla da fare”, della stanchezza, la montagna di chi dice che è impossibile, che è inutile, che non serve.
Venerdì scorso, con tanto affetto, qualcuno mi ha dato del pazzo e mi ha esortato a continuare in questa mia pazzia. Ma se non fosse per il gruppo di pazzi che mi dà la forza di andare avanti, tutto questo non sarebbe possibile.
E, oltre ai miei ragazzi, il pazzo sei proprio tu che sei arrivato in fondo a questa mia incontenibile dichiarazione d’affetto!
Ti ricordo che Pedro Josè Mauro, il titolare di Mauro Gomme, ha promesso che per tutti gli spettatori che hanno lasciato la mail al teatro incanto, applicherà uno sconto FINO AL 55% (dipende dalle gomme che scegli, non fare il tirchio!)
Grande Francesco ti auguro tanti successi. Siete fantastici tutti.
La serietà e la professionalità rendono vincente le fermomance.
Baci Raffaella