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Parola d’ordine: Sticaxxi!

Oggi ti svelo un segreto. Più di uno, in effetti, ma uno è molto più importante dell’altro.
Ho una parola d’ordine: questo, ovviamente, è il segreto meno importante.

 

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La mia parola d’ordine è iniziata quasi per gioco, mi piaceva il suono della parola “sticazzi”. Si, lo so che può sembrare volgare ma… sticazzi! 😂

Nel senso che, dopo che all’inizio mi colpiva il suono della parola, questo mantra si insinuava sempre più nel mio modo di pensare. Mi spiego meglio.

Leggendo Stanislavskij, “L’etica”, lui dice sempre che gli attori perdono una marea di tempo: invece di imparare la parte a memoria o di lavorare sul proprio personaggio, accampano scuse col regista inventando la qualunque, perdono tempo senza occuparsi di fare il proprio dovere e poi, ovviamente, danno la colpa agli altri se le cose non vanno nel migliore dei modi.
Lui la racconta in modo molto poetico e illuminato.

Io, quando un allievo mi dice che il cane gli ha mangiato il copione, che deve andare a piedi in pellegrinaggio, che la nonna gli ha chiesto di essere accompagnata a ritirare il Nobel, gli faccio rispondere da tutta la classe un sonoro “sticazzi”.

Classe adulti, ovviamente, coi bambini non mi permetto.

Secondo segreto, questo sì che è importante. Io sono un timido. Si, mi dirai che non è possibile che un attore sia timido. Invece è proprio così.

Io sto bene solo sul palco.

Nella vita di tutti i giorni, nella realtà, sono assolutamente un timido e la cosa mi ha sempre creato una marea di problemi sin da quando ero piccolo.
Certo, perché un bambino timido che fa Teatro tutti i giorni anziché andare a giocare a pallone, passa la sua infanzia in modo diverso e poi, crescendo, viene accusato di essere presuntuoso.

Già, tutto il mio atteggiamento passa, da sempre, come un’ostinata e immensa presunzione. E una volta questa cosa mi creava problemi, cercavo di spiegare a tutti come ero fatto, cosa volevo dire, perché mi comportavo in un certo modo…

 

Poi, il Teatro mi ha aiutato: attenzione, quando parlo di Teatro non intendo lo spettacolo ma soprattutto il laboratorio Teatrale, il tempo impiegato per le prove e per lo studio del testo, le discussioni con i compagni dei corsi, crescere insieme a tanti punti di vista diversi e imparare ad ascoltare gli altri.

 

Spesso quando parliamo, infatti, abbiamo l’impressione di fare lunghi monologhi all’interno dei quali qualcuno prende “il fiato giusto” e si inserisce dentro il nostro pensiero.

 

Grazie al Teatro ho imparato che ascoltare è molto più importante che parlare, molto più necessario rispetto a esprimere la propria opinione, la quale si rafforza con l’ascolto degli altri.

Oggi, che tutti mi dicono che sono presuntuoso all’ennesimo potenza, che i “colleghi”, amatoriali e non, mi guardano sottecchi, parlando e non dicendo, che ogni volta che presento un’idea piovono critiche dall’alto (ma anche dal basso), che appena pronuncio parola da destra e sinistra sento scricchiolii e polemiche, vado avanti per la  Mia strada e… sticazzi!

È l’unico modo per proseguire verso il tuo obiettivo, se sei convinto che ciò che stai facendo farà bene anche a tanta altra gente.

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